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venerdì 15 aprile 2016

IL COLORE ALCHEMICO di Mary Blindflowers

L’artista Mary Blindflowers sforna una galleria infinita di immagini coloratissime, popolate di sagome infantili di animali, di figure biomorfiche e filiformi, oggetti che sembrano giocattoli, lavorando quasi esclusivamente con la tecnica ad olio su tela.
Al primo sguardo queste immagini possono suggerire una sensazione superficiale di spensieratezza. Ma si tratta di una leggerezza solo apparente: a uno sguardo attento, traspare un'essenza drammatica e piena di contrasti, un'essenza che rivela forse la personalità inquieta dell'artista.
La sua pittura è il frutto di una negazione del realismo e di una semplificazione dell'immagine, quelle che animano le sue opere non sono semplici figure, ma sensazioni, emozioni immediate e suggestioni. La sua realtà diventa un mondo di sogno e di incubo.

La sua arte appare concettuale, semplificata nelle forme, con segni e simboli distribuiti sulla tela secondo un ordine ben meditato, in una sorta di racconto ad episodi.
Anche se la pittura di M.B. tende a tratti verso l’astrazione, nelle variopinte forme tra loro accostate, permane una traccia pregnanti del reale: un occhio, una mano, un piede, un corpo....
L’artista privilegia, esasperandolo, il lato emotivo della realtà rispetto a quello percepibile oggettivamente. Il senso delle sue produzioni evidenzia una ribellione dello spirito contro la materia, costringendo ad una visione dove gli occhi dell'anima sono la base di partenza della sua poetica. L'osservazione introspettiva si sostituisce a quella esterna creando, in qualche modo, una sorta di confusione fra etica ed estetica.
Questo suo linguaggio riprende in qualche modo l'identificazione dolorosamente romantica fra arte e vita. La natura dei concetti rappresentati è ricca di contenuti sociali e di drammatica testimonianza della realtà, che, con scene a volte raccapriccianti, esprime un atteggiamento spiccatamente provocatorio e sembra polemizzare contro la società, l'alienazione, la visione positivistica del mondo dello scientismo e delle leggi di causalità.
Sembra che l’intento di Mary Blindflowers sia quello di ritrovare il dato comunicativo nell'arte: la semplificazione delle forme, l'abolizione della prospettiva e del chiaroscuro, l'uso di colori vivaci e innaturali, sull'uso incisivo del colore puro e una netta e marcata linea di contorno. Per lei l'importante non è quindi solo la forma, il colore, l'immediatezza, ma soprattutto il significato alchemico dell'opera. Partendo da suggestioni e stimoli diversi, ricerca un modo espressivo fondato sull'autonomia della rappresentazione: il rapporto con la realtà visibile non naturalistica, perché la natura è intesa come repertorio di segni al quale ispirarsi per una libera interpretazione.



Rosanna Mutinelli

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