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martedì 25 aprile 2017

LA NUOVA ONDA POETICA SOCIAL

È da tempo che sui social, su quotidiani e riviste di cultura si parla di questa "nuova onda poetica", un modo inedito e molto comunicativo di distribuire versi sui social e aggregarsi a vecchi e nuovi poeti condividendo e scambiando le proprie opinioni anche attraverso giochi o catene letterarie.
È proprio grazie ad un interessante articolo sul magazine Cinquecolonne che abbiamo apprezzato i nomi di alcuni giovani autori, tra cui anche quello di alcuni membri “Penne Armate“ e di uno dei fondatori Fabrizio Raccis. Per questo noi del team vogliamo approfondire con lui ancora meglio questa interessante questione, facendo qualche domanda al nostro Raccis!
  
Forse prima del Cinquecolonne magazine, in pochi si erano interessati ai migliaia di poeti che circolano sul web. Da cosa nasce questa “New wave poetica 2017”?

Devo ammettere che leggere su un articolo di  questa New Wave poetica social 2017 mi ha davvero sorpreso, in effetti con l’avvento dei social, degli smartphone e dell’era digitale siamo stati sommersi da questa “onda poetica” che secondo me non riguarda esclusivamente il 2017, ma un periodo molto più ampio, forse decennale, se non di più. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita di diversi “gruppi di poeti-scrittori” soprattutto sui social, gruppi che si sono poi ampliati ed evoluti anche in diversi blog o fanzine cartacee e online molto seguite, dalla quale si sono distinti molti validi autori che sono stati citati nel precedente articolo, ma solo in parte.

Qualcuno ha parlato di qualche polemica scoppiata proprio sul social facebook poco dopo la diffusione dell’articolo precedente, da frequentatore attivo della piattaforma facebook, quali sono state le reazioni degli “amici poeti”?

Chiaramente è scoppiata una piccola polemica su vari post di facebook, alcuni hanno fatto notare che molti degli autori citati non rappresentano il “nuovo” di oggi, visto che sono abbastanza “attempati”, e inoltre alcuni poeti scrivono utilizzando delle metriche e dei vocaboli addirittura del duecento, lo stilnovo, e quindi sono ritenuti sorpassati. Ma l’innovazione o l’originalità secondo me non sta nello stile, ma nel messaggio, nell'attività frequente, nel rendersi parte attiva della poesia contemporanea. Come ha scritto su un post nella sua pagina Vera Recanati : “…con il duecento e il ritorno allo Stilnovo attraverso il web vogliono rappresentare la mia storia lirica in una nuova verve, l'amicizia tra me e Caterina(la musa) vuole diventare il paradigma esemplare di un nuovo dialogo culturale…” Poi come dicevo la lista selezionata di questa “New wave” di autori è ancora lunga, la precedente mi sembra abbastanza riduttiva visto che si parla di un censimento di oltre 2 milioni di poeti social!

Ecco, ci sono dunque altri autori che meritano di entrare a pari merito in questa lista?

Ma si, sono almeno 8 anni che scrivo e leggo poesia, ora lo faccio soprattutto su facebook, ad esempio ci sono altri autori molto attivi nel panorama poetico che usano uno stile simile a quello di Recanati come ad esempio Leonardo Bano giovane autore veneto che proprio di recente, visto il forte seguito ha pubblicato un libro di poesie per Edizioni Mora.
Ma non solo abbiamo anche il grande maestro Cataldo Dino Meo, che ha dato potere e forza alla poesia portandola ad un altro livello attraverso dei video straordinari e degli spettacoli live davvero notevoli. Oppure ancora Mary Blindflowers poetessa, scrittrice e saggista. Damiana Guerra poetessa e autrice teatrale, i poeti Francesco Gervasio, Claudio Spinosa, Stefano Canepa, Enrico Marra, Pippo Marzulli e non può mancare anche la psicoterapeuta-poetessa Valeria Bianchi Mian autrice per Golem edizioni, attiva con favole e filastrocche molto diffuse sui social.

JAZZ DELL’AMORE DECOLLATO

Quando tu perdesti la tua testa per me 
gettai lontano questa mia, così adesso 
andiamo in giro con il cielo al collo – 
la collana e la cravatta son cappelli.

Da Paris a London, da Berlin fino a Rome 
un aereo tira l’altro e allora spesso 
noi siamo in volo ben prima del decollo – 
le nostre teste con ali di capelli.

Andiamo in giro con il cielo al collo – 
la collana e la cravatta son cappelli.
Amor d’aria dopo un po’ ci rende tristi 
come i sogni già piovuti nella Senna
 
ma tu dammeli i due vani più servizi 
ché del tuo corpo ora bramo tempi e spazi[…]

Valeria Bianchi Mian, Favolesvelte, Golem Edizioni 2016 


Non solo, ci sono gruppi poetici all'avanguardia che si danno tanto da fare, molto spesso accompagnati da riviste molto interessanti come “Bibbia d’asfalto – poesia urbana e autostradale” o “Brigate poeti rivoluzionari”, "Antisociale-magazine", c’è anche il nostro “Gruppo Penne Armate” con la nuova fanzine Penne Armate Rivista, o altre fanzine davvero pregevoli come Pastiche rivista di Paolo Battista, e non possiamo saltare il Gruppo Negazioni forse uno dei primi movimenti in controtendenza che ha ispirato molti giovani autori.
Ma non è finita, nei social si fa largo anche una forte presenza dello Slam poetico italiano e non possiamo non citare: Barbara Giuliani, Francesca Samsa Fiori, o Francesco Vico editore e poeta, Alessandra Piccoli, Jaime Andrés De Castro, Ugo magnanti e Dona Amati, e altri autori meno propensi agli slam ma sempre molto partecipi nella poesia social come Bruno Lugano, Luca Battaglini, Nazario Bruno. Insomma l’elenco si allunga e non me ne voglia chi non ho citato ma mancano all'appello almeno altri cinquanta validi autori che si distinguono in fatto di applicazione e partecipazione attiva alla poesia social, quest’onda che è partita da molto lontano e continua a crescere a dismisura, e chissà quando s’infrangerà! 

Grazie a Fabrizio Raccis per gli ulteriori appunti su questa "nuova onda poetica", non ci resta che lasciarvi in conclusione alle parole scritte dalla ottima poetessa Barbara Giuliani proprio su un post facebook, buona lettura! 


in foto: Barbara Giuliani
 Sono in modalità cocaina da quanto ti ho visto essere ontano, e non è l'ontano. Lontano.
Per essere lontano, devi essere passo, per essere passo, sorpasso, se mi vedi a freccia, sono nel passo sorpasso, e non è un pollo inseguito da una pizza. Pizza, luogo comune di mozzarella.
Muto. La mutazione dal piedistallo allo stallo, passando per i piedi, senza stallo, con i piedi, e divento il movimento per cui sono, muovo i piedi dallo stallo del piedistallo. Non porto mai più di tre persone con me. Io che sono io, e l'io sul piedistallo con i piedi nell'io.
Sono stata arrestata per atti vandalici in luogo pubblico. Butto molotov sulle vetrine delle erboristerie e mangio insalata con anice stellato. Non ho mai capito la differenza tra un bonsai e un bonsai potato.
Ho disboscato con dei cerini l'Amazzonia, solo per avere una radura dove amare senza ombra.
Sono rimasta immobile sotto lo Zenit del tuo andare, per essere Nadir.
Ho cambiato la piega dei capelli per essere Niagara sotto cascata, e non è una doccia. Ho provato a riempire i vuoti con taniche di pieno, ma ho trovato il bagno occupato. Ho coltivato fuoco per essere acqua e ho falciato acqua per essere incendio. Piloto un canadair a quota cardio, sgancio acqua minerale ogni volta che divento guerra. Non ho mai nominato la parola sesso, se non per farlo. Ho deciso che io sono pericolo, quando divento disastro e non c'è nessuno a dire presente. E l'ordine non è mai alfabetico, ma numerico.
Ho portato con me il mio Avvocato, perché ho ucciso la seduzione di poter essere salva, anche quando ero meta; e non co-meta. Sono passata per salutarti, per portarti, vestita da starter con un proiettile caricato a salve.
Salvo questo mondo alle 7:37 di un lunedì che ha paura di essere inizio settimana.
Ora. In movimento paresi, affranco. Fiato a parte.
Bocca a bocca senza passare dal via.


Barbara Giuliani, post facebook del 20 Aprile 2017

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